Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: presenza

Numero di risultati: 33 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Le due vie

255018
Brandi, Cesare 33 occorrenze

Le due vie

contrapporsi e di cui pertanto costituiscono a latere come un effetto secondario. La loro presenza in seno al momento attuale della nostra civiltà non è né

Pagina 129

Le due vie

mascherare una costituzione d’oggetto che non è avvenuta, un investimento simbolico truccato. Ben altra cosa è la vivida presenza con cui si realizza l

Pagina 150

Le due vie

reale della fotografia: la sua irrealtà sta nel qui, perché la fotografia non è mai vissuta come illusione, non è mai una presenza (contrariamente

Pagina 152

Le due vie

nessuna prosecuzione nello spettatore, gli si impone dall’esterno come un incubo, e non è neppure una presenza virtuale come l’arcobaleno, ma si pone

Pagina 164

Le due vie

sulla presenza stessa che realizza la realtà esistenziale.

Pagina 165

Le due vie

la quantità di determinazioni fenomeniche che può possedere. Avanza, e, in questo avanzare, c’è il distacco dalla presenza usuale che realizza e il

Pagina 166

Le due vie

costituire una presenza, ma unicamente una semiosi. Non basta dire, come fa l’Eissler, «ogni opera d’arte è anche un problema psicologico»7 per trasformare

Pagina 175

Le due vie

ricordo delle illazioni che si volle trarre dalla presenza delle arpie nel piedistallo della famosa Madonna di Andrea del Sarto. Le arpie, incongruo

Pagina 176

Le due vie

L’opera d’arte realizza una presenza; ma noi sappiamo che, nel realizzare una presenza, l’opera d’arte si pone al tempo stesso altra dal fenomeno. L

Pagina 19

Le due vie

Né, con l’interrogare la presenza che realizza l’opera d’arte nella sua struttura formale, se ne verrà ad infrangere l’unità, ché anzi, da una tale

Pagina 20

Le due vie

, interrogare questo fenomeno che è la montagna, e cioè accantonare la sua presenza imminente, oggettivandola, per indagare come si sia formata, di quali

Pagina 20

Le due vie

Se mi pongo di fronte ad un’opera d’arte, può darsi che non la recepisca in me come tale, ma se la recepisco, la sua presenza non sarà meno diretta e

Pagina 20

Le due vie

Riconoscere che, realizzando una presenza immediata per la coscienza, l’opera d’arte si pone come realtà, in modo diverso e paritetico alla realtà

Pagina 20

Le due vie

’arte intesa nella presenza che realizza. L’opera d’arte si trova ad essere configurata, una volta rescisso il cordone ombelicale con l’autore, come

Pagina 29

Le due vie

presenza dell’opera d’arte.

Pagina 29

Le due vie

Dovremmo dunque ricercare qualcosa di simile non in produzioni collaterali al messaggio, ma dove si determini una presenza analoga a quella che si

Pagina 31

Le due vie

Si scopre allora che la comunicazione riguarda sempre qualcosa che non è presente, astante: la comunicazione informa di una presenza che è altrove o

Pagina 32

Le due vie

conformazione di messaggio. L’opera d’arte, in quanto ha come carattere costitutivo e assoluto di prodursi in presenza, non può trasmettere un messaggio che in

Pagina 32

Le due vie

, quasi in senso chimico, in sostanza conoscitiva, invece del darsi «in presenza» dell’immagine nella sua specularità o foneticità (secondo che è l’essenza

Pagina 36

Le due vie

A questo punto abbiamo dunque raggiunto un’importante certezza: l’opera d’arte è opera d’arte in quanto realizza una presenza, si costituisce astante

Pagina 36

Le due vie

in presenza; nel messaggio il costituirsi in presenza è strumentale rispetto alla informazione di qualcosa che non si produce in presenza. Nell’opera

Pagina 37

Le due vie

Infine, comunicazione si ha solo per quel che non si produce in presenza o, pur se si produce in presenza, deve essere interpretato, riferendosi

Pagina 37

Le due vie

messaggio deve trasmettere, che è di cosa che non si produce in presenza, deriva il carattere meramente strumentale di quel «gruppo di elementi»: l

Pagina 37

Le due vie

quanto non implicherebbe un atto di esperienza successivo (Yerkes), o in altre parole non suscita alcuna azione appropriata alla presenza del suo oggetto

Pagina 42

Le due vie

è segno, mira a colpire unicamente il fatto che l’opera d’arte è recepita come opera dell’uomo e come tale è un «segno della presenza dell’uomo nel

Pagina 44

Le due vie

mio modo di percepire, con tutte le assunzioni e le aspettanze che interagiscono, che trarrà un apparente messaggio dalla presenza percepita delle

Pagina 51

Le due vie

presenza non esistenziale, un’astanza, e tale presenza si produce solo in quanto viene a manifestarsi ad una coscienza, il modo di presentificarsi alla

Pagina 53

Le due vie

affievolita o compromessa. La rivalutazione della pittura preistorica del paleolitico, per cui la storicità va dedotta dalla sua presenza, ne è la migliore

Pagina 53

Le due vie

, e a diversi livelli, differenti messaggi, mette in evidenza un’opposizione fondamentale fra il costituirsi in presenza come realtà pura dell’opera d

Pagina 54

Le due vie

contrapposizione di una realtà non astante di cui quella astante assume la rappresentanza. Nel far ciò la presenza dell’oggetto, l’imminenza del percepito, è

Pagina 58

Le due vie

diverso livello, non bisogna dimenticare che, proprio per l’opera d’arte, la co-presenza di messaggi nel contesto, che tuttavia non è un messaggio

Pagina 63

Le due vie

concettualmente determinate ‘condizioni’, le quali avrebbero appunto prodotto quell’effetto anche in presenza di un gran numero di altre condizioni

Pagina 89

Le due vie

concreti della dialettica con rapporti meccanici.» Così postilla Lukàcs 42, e certo alla presenza della dialettica nel materialismo storico si deve

Pagina 95

Cerca

Modifica ricerca